giovedì 6 novembre 2014

CHIESA JESU PARVULU (GROTTA DEL CANUZZO)

Vivo nel quartiere Montepellegrino da 27 anni...cioè da tutta la vita...ma solo da 2 o poco più...sono venuta a conoscenza di una dell ricchezze artistiche ormai in totale degrado che Palermo possiede...
Parlo di una piccola chiesetta  Chiesa del Jesu Parvulu o grotta del canuzzo, in via Montepellegrino, all'interno del mercato Ortofrutticolo.
percorrendo la via Montepellegrino possiamo osservarne i resti ormai in condizioni di totale degrado... 





Palermo - Chiesa del Bambino Gesú nella “Grotta del Canuzzo"
Alla sinistra dell'imbocco di via Monte Pellegrino, nei pressi dell'odierno mercato ortofrutticolo, esisteva una piccola grotta, residuo di antiche cave, dove si apriva anche un pozzo profondo.
Secondo la tradizione, riferita da Antonino Mongitore, proprio in questa grotticella il domenicano Pietro Geremia (1382-1452) avrebbe operato uno dei suoi miracoli.
(Beatificato nel 1784. Il suo corpo, conservato in un'urna di cristallo, è esposto nell'altare maggiore della Chiesa di S. Domenico)
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Era caduta accidentalmente in fondo a quel pozzo una bambina e sembrava che vi fosse annegata, nonostante l'avessero tratta fuori tempestivamente servendosi del fiuto di un piccolo cane. La madre disperata ed in lacrime si rivolse allora al beato Geremia, che fece condurre il corpo apparentemente privo di vita nel suo convento di Santa Cita dove, dopo un'ora di intense preghiere, la bambina riprese i sensi. Da quel tempo, la grotta fu detta "del Canuzzo" (del cagnolino) e vi ebbe inizio, anteriormente al Settecento, il culto del Bambino Gesù, come era attestato da resti di antichi affreschi esistenti in un piccolo andito roccioso.
Nel XVIII secolo, fu realizzata una cappella che inglobò l'antico ingrottato, e nel 1895 venne ingrandita e decorata a spese del cappellano Luigi La China. Questa cappella si trovava ad una quota inferiore di circa 6 metri rispetto al piano stradale della via Monte Pellegrino, ma tale dislivello veniva agevolmente superato attraverso una scala che si sviluppava nel giardinetto antistante.
All'interno, nella parte ingrottata, era stata ricavata l'abside dove si trovava l'altare maggiore in stile barocco realizzato con marmi policromi, sopra il quale stava un dipinto settecentesco su ardesia raffigurante Gesù Bambino con un Angelo.
Altri quattro altari in marmo dello stesso stile erano nelle pareti laterali.
Tale abbondanza di altari in una chiesa di piccole dimensioni pare che fosse dovuta al fatto che essi vi erano stati trasferiti, all'inizio dello scorso secolo, da altro edificio religioso (non sappiamo quale) demolito nel corso di operazioni di "risanamento" dei vecchi quartieri della città.
C'erano anche due belle acquasantiere in marmo e tutto apparve in buono stato a Rosario La Duca quando, verso il 1957, ebbe l'occasione di visitare questa chiesetta, che da circa tre anni era chiusa al culto.
Poi il più completo abbandono e la cappella fu completamete saccheggiata. Scomparvero gli altari, le acquasantiere, il dipinto su ardesia e quant'altro poteva essere sottratto. Le strutture del tetto, prive della più elementare manutenzione, crollarono trascinando nel disastro anche tratti delle pareti laterali, sicchè delle sue strutture murarie rimasero soltanto il frontespizio ed il piccolo campanile.
Con l'allargamento della sede stradale della via Monte Pellegrino, realizzato nel 1990 in occasione dei "Campionati del Mondo di Calcio", fu inglobato anche il giardinetto che si trovava di fronte alla chiesa e nel quale si sviluppavano le rampe della scala che consentivano di raggiungerne l'ingresso. Quel pò che rimaneva della costruzione non fu più direttamente accessibile.
Rispetto al piano stradale oggi emergono soltanto il piccolo campanile e la parte superiore del prospetto con l'indicazione dell'anno dell'ultimo intervento edilizio (ANNO DOMINI MDCCCXCV)
Non è facile prevedere un razionale recupero di quanto ormai resta sia della chiesetta che di un contiguo edificio ottocentesco semidiroccato, appartenuto ai padri bocconosti.
Ritengo che, almeno per il momento, sarebbe necessario bloccare l'ulteriore degrado delle poche strutture superstiti e provvedere allo sgombero dlle macerie, in attesa di una soluzione definitiva, da realizzare dopo il trasferimento in altra zona del mercato ortofrutticolo.
(R. La Duca - "LA CITTA' PASSEGGIATA" - taccuino palermitano 2)
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Testimonianze giunte dagli amici:
"C'era una bellissima scalinata che conduceva giu'. Era fatta da ciotoli simili a quelli delle scale di montepellegrino , e scendendo sulla destra vi era una bella Madonna con Bambino. Ricordo che c'era un bel pozzo accanto alla chiesa.
Prese il nome di chiesa del bambino xké nella grotta di tufo un cane trovo' un bambino, cosi' raccontava la leggenda."
"Proprio in riferimento alla grotta,al cane ed al bambino, nel 1700 la zona era nota come la " Grotta del canuzzo ". Quella che nel 1895 venne ingrandita e decorata in modo particolare era in origine una Cappella che si trovava per l'appunto nei pressi della grotta. C'è una spiegazione al riferimento della scalinata con i ciotoli simili a quelli delle "scale" di monte Pellegrino : Per tanti anni (non ho trovato riscontri fino a quando) la Cappella era il punto di partenza per il "viaggio" al Santuario di S.Rosalia sul Pellegrino !"
Nel 1895 e vi furono posti degli altari barocchi provenienti da una chiesa distrutta per il risanamento del centro storico.
"Da bambino (anni50) abitavo in Via Ruggero Loria e ho frequentato l'asilo della suddetta chiesa e mi ricordo vagamente che c'era molta vita li dentro, maestre che animavano la giornata dei bambini con varie attrazioni e qualche teatrino in maschera.



INFO FONTE: https://www.facebook.com/lasicilia/

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